Nuove tendenze di pagamento per i fashion brand italiani
Il 2021 sarà l’anno in cui si affermeranno quelle abitudini di consumo che i consumatori hanno acquisito nel corso del 2020. Di fronte ad un cliente sempre più digitale, le parole d'ordine per navigare d'ora in avanti sono agilità ed esperienza multicanale unite a strategie di commercio unificato e contestuale.
La pandemia di Covid-19 ha stravolto tutto il mondo del retail e accelerato il cambiamento nelle abitudini di consumo già osservato negli ultimi anni. I settori della moda e degli accessori sono stati tra quelli che più hanno dovuto adattarsi alle circostanze del momento, tanto da diventare molto più digitalizzati e innovativi. Dal post lockdown, infatti, è nato un nuovo consumatore sempre più digitale, attento a salvaguardare l’economia del territorio e con una maggiore coscienza sociale. Per le aziende, quindi, le parole d’ordine per navigare d’ora in avanti sono agilità ed esperienza multicanale. In questo nuovo mondo unificato, i pagamenti sono un pilastro fondamentale per il successo del Fashion Retail nel 2021 che hanno come obiettivo quello di creare esperienze positive di pagamento online e offline e aumentare la customer loyalty.
Secondo Adyen, la piattaforma di pagamento omnicanale scelta da molte delle più importanti aziende fashion a livello globale fra cui Prada, Ferragamo, Diesel, Pinko, Slowear, Brunello Cucinelli, Benetton, Etro, Furla, Boggi Milano, cinque sono le tendenze che segneranno il Fashion Retail nel 2021: nuova percezione del negozio fisico, tecnologia come elemento chiave per la creazione di esperienze di acquisto sensoriali, contactless, commercio unificato (elemento chiave nella strategia del Fashion Retail), e infine il commercio contestuale (ovvero come attirare i clienti nel 2021).
I negozi fisici costituiscono ancora un luogo di vendita fondamentale per la strategia di business del Fashion Retail. Nonostante numerosi esperti parlassero di un’apocalisse per i negozi del retail in seguito all’enorme crescita dell’e-commerce, dal Report 2020 di Adyen sul Retail risulta che il 56% degli italiani continua a preferire l’acquisto nel negozio fisico rispetto a all’online. Il negozio fisico è quindi destinato a permanere nella nostra società, anche se sembra che nei prossimi mesi il suo ruolo subirà qualche variazione, così da soddisfare le esigenze di tutti i consumatori, da chi preferisce fare i propri acquisti nel negozio fisico a chi sceglie l’online. Alcuni negozi dispongono già di sportelli dedicati esclusivamente al ritiro degli ordini online, ai cambi e ai resi, una soluzione che semplifica i processi all’interno della struttura, e questo aspetto si rivela particolarmente utile per quei clienti che acquistano online ma concludono il tutto in un negozio fisico. La tendenza di questo nuovo modello è quella di offrire due servizi distinti: un servizio di vetrina rivolto ai clienti che continuano a preferire un’esperienza di acquisto fisica e un servizio di punto di ritiro e reso per chi preferisce acquistare online. Il report, infatti, indica che il 54% dei consumatori italiani sarebbe più fedele a un’attività che permette il reso degli articoli presso i negozi fisici.
Un altro punto fondamentale per migliorare la qualità del servizio è generare esperienze che rendano soddisfacente l’esperienza di acquisto, sia fisica sia online. Il 42% dei consumatori ritiene che i retailer debbano fornire un’esperienza di acquisto più interessante. Alcuni esempi sono l’adozione della realtà virtuale e aumentata, oppure eventi e attività speciali. In questo senso, le nuove tecnologie e la digitalizzazione giocano già un ruolo fondamentale. Nel caso specifico del Fashion Retail, esistono luoghi in cui i consumatori possono provare gli articoli in maniera virtuale mediante specchi simulatori o scanner 3D, oppure negozi di articoli sportivi in cui è possibile provare le scarpe o utilizzare un pallone attraverso simulatori tecnologici che riproducono il campo di gioco. Tra i brand che si stanno innovando sempre di più sotto questo aspetto, con cui Adyen collabora, c’è Boggi, i cui clienti in un chiosco all’interno del negozio possono visionare i prodotti esauriti, ordinarli e riceverli a casa.
In che misura la pandemia influirà sulle abitudini di consumo degli italiani è ancora da determinare, ciò che è evidente è che ha cambiato il modo di effettuare i pagamenti di molti consumatori, che ora optano per il contactless o per carte di credito e debito dotate di questa funzionalità. Tutto indica che questa tendenza continuerà almeno per il 2021. Tuttavia, non è solo al momento del pagamento che il personale del negozio e i clienti entrano in contatto, ma anche quando viene chiesta la disponibilità di una taglia o di un articolo. Dal Retail Report di Adyen risulta che il 46% degli italiani che preferiva pagare in contanti, adesso sceglie il contactless, mentre il 37% dichiara che acquisterà sempre di più online e la grande maggioranza (73%) si aspetta che le aziende mantengano la flessibilità mostrata durante la prima fase della pandemia. Secondo i dati di pagamento aggregati sulla piattaforma di Adyen, in Italia la quota di acquisti contactless nei negozi è salita dal 50% al 60% nell’ultimo anno, con una crescita anche di soluzioni wallet come Apple Pay e Google Pay, sempre più diffuse. Le stime per il 2021 prevedono, inoltre, un’ulteriore crescita che sarà trainata anche dall’aumento del limite legale per i pagamenti contactless a 50 euro, scattato a gennaio.
È stato riscontrato che, quando sono improvvisamente aumentati gli acquisti online a causa del Covid-19, chi prima acquistava nel negozio fisico adesso spenda in media il 40% in più sull’online. Questo incremento negli acquisti e nelle spese online sottolinea l’importanza dell’adozione di una strategia omnicanale da parte dei merchant. Tuttavia, una strategia del genere non basta più ed è importante che i retailer compiano un ulteriore passo. Questo passo consiste nel commercio unificato, che l’anno scorso ha permesso alla metà di questi operatori di compensare con l’online parte delle perdite dei negozi fisici. Il commercio unificato consente l’accesso a un servizio di acquisto sia online sia fisico, unificando così i processi al fine di ottenere un’esperienza identica, a prescindere da dove si realizzi. Vengono evitati possibili rallentamenti e garantite una maggiore flessibilità durante il processo di acquisto e la semplificazione dei processi di checkout. Secondo l’analisi del Centre for Economic and Business Research (CEBR), ogni 5 punti di incremento nell’adozione del commercio unificato comporta un miglioramento del 2,6% nei rendimenti totali dei retailer durante la pandemia a livello nazionale.
Se il commercio unificato sarà fondamentale nella strategia di vendita del Fashion Retail per il 2021, il commercio contestuale non è certo da meno. Con la crescita dell’e-commerce, le aziende devono affrontare una concorrenza sempre maggiore. Soprattutto in settori come questo, le barriere all’ingresso si attenuano e i social network rendono più facile per chiunque aprire un negozio di moda e accessori da casa propria. Ecco perché il commercio contestuale è fondamentale quando si tratta di attirare i clienti al momento e nel luogo giusti. Le innovazioni, come il commercio social e conversazionale, consentono ai rivenditori di incontrare gli acquirenti nelle modalità che preferiscono e di guidarli nel processo di acquisto in modo facile e veloce. Questo comporta una diminuzione delle possibilità di abbandono, pur consentendo di catturare la vendita nel momento di maggiore richiesta. In tal senso, il sistema e l’elaborazione dei pagamenti diventano fondamentali per i merchant. Un errore in fase di pagamento o processi troppo lunghi o complessi comportano, nella maggioranza dei casi, l’abbandono del carrello. Uno dei metodi di pagamento più efficaci per molti dei retailer che adottano questo tipo di vendita è il Pay by Link. Oltre a non richiedere ingenti investimenti di sviluppo e implementazione, consente ai consumatori di effettuare il pagamento in modo molto semplice: vengono reindirizzati da un link alla pagina di pagamento in cui immettere i dettagli e pagare, e viene così minimizzato il rischio di perdere il cliente. Uno dei fashion brand che utilizza Pay by Link è Pinko, che ha ideato una nuova esperienza di acquisto premium che permette alla propria clientela più fidelizzata di continuare a vivere l’emozione della boutique, anche durante il lockdown. Pinko Concierge include una serie di servizi esclusivi pensati per far vivere alle clienti l’esperienza in-store ed apprezzare così un po’ di tempo dedicato solo a sé stessi. Inoltre, grazie alla soluzione Pay by Link di Adyen, una volta selezionati gli abiti, l’assistente in negozio potrà creare il link di pagamento in completa autonomia e inoltrarlo via mail alla cliente, che con pochi click porterà a termine il suo acquisto.
In conclusione, il 2021 sarà l’anno in cui si affermeranno tutte quelle abitudini di consumo che i consumatori hanno acquisito nel corso del 2020. Strategie come il commercio unificato o contestuale o l’adeguamento di negozi e processi di vendita alle nuove esigenze sanitarie saranno i punti cardine delle strategie di business del Fashion Retail.
(a cura della Redazione, PambiancoNews)