Negozi di domani: sempre più innovativi e funzionali, per creare nuove esperienze e relazioni
Grazie al digitale, i negozi di domani sapranno valorizzare sia lo spazio che il tempo, diventando un preziosissimo punto di raccolta (e di utilizzo) dei dati.
Il punto vendita è in cerca di nuovi significati e funzionalità, soprattutto in ottica relazionale con i clienti. Tantissime le iniziative tecnologiche realizzate dai retailer in Italia, in particolare a Milano. Grazie al digitale, i negozi di domani sapranno valorizzare sia lo spazio che il tempo, diventando un preziosissimo punto di raccolta (e di utilizzo) dei dati. I nuovi trend presentati all’evento dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail
Negozi di domani, veri e propri laboratori multiesperenziali nell’ambito delle strategie multicanale dei retailer. Gli store prendono il meglio del passato e del presente per riprogettare il business del futuro su nuovi concetti e nuovi meccanismi di interaction design. In che modo? Spostando il focus dai prodotti ai servizi, applicando a una visione incentrata sul cliente, nuove funzionalità operative e nuovi significati. Da spazio di accesso fisico al prodotto, infatti, il punto vendita diventa un luogo d’elezione per garantire ai 5 sensi del consumatore un’esperienza più ricca, contestuale e gratificante in termini di emozioni e informazioni. Grazie alle tecnologie digitali, i negozi di domani sapranno valorizzare sia lo spazio che il tempo, diventando un preziosissimo punto diraccolta (e di utilizzo) dei dati. A fare il punto sui nuovi trend della distribuzione sono stati i ricercatori dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano. Parliamo di 983mila esercizi commerciali (di cui il 41% localizzato al Nord, il 23% al centro e il 36% tra Sud e isole) di cui 614mila punti vendita e 369mila ristoranti e bar (dati relativi al 2017).
Dall’analisi dei 300 top retailer sotto i riflettori degli analisti quello che emerge è come la spesa complessiva in digitale sia ancora bassa, superando di poco un punto percentuale del fatturato, passando dal 20% del totale degli investimenti annuali nel 2017 al 21% nel 2018. Ma è vero anche che ci sono molti segnali di cambiamento. Dal back end al front end.
«Con il successo dell’eCommerce e la nascita di nuove modalità di interazione e di acquisto, stanno cambiando le motivazioni che spingono i consumatori a visitare il negozio: il punto vendita, svuotato del suo significato originario (non rappresentando più l’unica possibilità di accesso fisico al prodotto), è in cerca di nuovi significati e funzionalità, in ottica anche relazionale – commenta i dati della ricerca Alessandro Perego, Direttore Scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano -. I principali retailer internazionali stanno comprendendo sempre più l’importanza della tecnologia per affrontare questo momento e stanno focalizzando i loro sforzi nella sperimentazione di tecnologie di frontiera: durante il 2018 sono state infatti identificate oltre 200 progettualità in ambito Retail nel mondo, con particolare focus su Internet of Things (52% dei casi), Intelligenza Artificiale (32%) e Realtà Aumentata e Virtuale (16%)».
«Il Click&Collecttra i servizi omnicanale è quello che sta avendo più successo – racconta Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano -: abilitato dal 70% dei top retailer con eCommerce (era il 54% nel 2017). Molto bene anche la verifica online della disponibilità dei prodotti in negozio, sviluppato dal 28% degli operatori (era il 17% nel 2017), e il reso in store degli acquisti effettuati online, attivo per il 26% (era il 22% nel 2017). Per concludere, l’online selling in store, molto amato dai principali retailer internazionali, sta iniziando a diffondersi anche in Italia (lo sta sperimentando il 9% dei top retailer), con una maggiore presenza nell’Abbigliamento e nell’Alimentare».
Insomma: omnicanalità ed e-commerce non fanno più paura ai retailer tradizionali italiani. Anzi gli investimenti crescono: il 75% dei brand (era il 68% nel 2017) oggi ha un sito eCommerce e il 72% (era il 64% nel 2017) ha un’iniziativa di Mobile Commerce, attraverso App o sito ottimizzato.
Come sottolineano gli analisti del Politecnico, i negozi di domani:
sposeranno nuovi formati, abbandonando i canoni classici della progettazione per adottare nuovi e svariati formati che rispondono a specifici obiettivi legati alla tracciabilità e alla rintracciabilità dei comportamenti d’acquisto per intercettare sogni e bisogni degli shopper;
punteranno a far vivere un’esperienza emozionante attraverso l’uso di tecnologie immersive, saranno in grado di regalare un’esperienza personalizzata grazie all’uso di tecnologie per la raccolta e l’utilizzo dei dati del cliente e dei suoi comportamenti d’acquisto;
combineranno servizi online e offline, offrendo al web shopper servizi da online a offline, generando ordini eCommerce da offline a online, fornendo diversi servizi di supporto logistico (stock per online).
(di Laura Zanotti, Redazione Digital4.biz)