La moda nell'era della tecnologia
Internet e la tecnologia non sono più il futuro, seppur prossimo, sono il presente, e chi vuole avere successo non può non utilizzarlo.
Negli ultimi cinque anni la crescita dei brand internazionali di moda e lusso si è giocata sulla corsa all’apertura di negozi monomarca nei Paesi emergenti, in Cina in primis. Oggi questa corsa è finita, ciascuno si concentra sulle proprie posizioni, salvo aggiustamenti da apportare alla rete con chiusure, downsizing o riposizionamento dei punti vendita non performanti.
Quella che si apre davanti al settore è una competizione ‘invisibile’, fatta di analisi dei prezzi, dei flussi delle persone, delle strutture delle collezioni, aggiustamenti legati alle valute, engagement con milioni di consumatori non solo per strada, ma soprattutto attraverso i canali online.
Mi immagino la direzione dei gruppi della moda (quelli più importanti, ma il fenomeno non può non riguardare anche le piccole e medie imprese) su un ponte di comando super tecnologico in cui i manager hanno a disposizione una grande quantità di dati. La sfida vera sarà saperli utilizzare e giocare a proprio favore.
È interessante, in merito a questo scenario, leggere quanto scrive Exane Bnp Paribas in seguito a una conferenza tenuta a Londra a inizio dicembre: “L’industria dei luxury good, a una prima occhiata, sembra collocarsi al polo opposto rispetto alla tecnologia, con tutta la sua storia che parla di artigianalità e lavoro manuale. Nella realtà, oggi la tecnologia sta impattando il settore in infiniti modi differenti”.
Internet, inteso in senso ampio, avrà impatto su una grande varietà di aree chiave: è uno strumento di vendita grazie all’e-commerce, ma anche uno strumento di comunicazione e di storytelling, e ancora un potentissimo strumento di engagement con il proprio pubblico di consumatori attuali e, soprattutto potenziali, in grado di portare il brand su nuovi orizzonti dimensionali, sconosciuti fino a ora.
Internet e la tecnologia non sono più il futuro, seppur prossimo, sono il presente, e chi vuole avere successo non può non utilizzarlo, pena il lasciarlo come arma incredibile in mano ai propri concorrenti.
di David Pambianco (Pambianconews)