Dati, futuro e trend dell’eCommerce in 5 report che dovresti conoscere
L’andamento dell’eCommerce in Italia prosegue a doppia cifra registrando un +15% e si prevede che il valore degli acquisti online possa arrivare ai 27 miliardi di euro. Un dato positivo che conferma la crescita del trend.
L'evoluzione del retail, il ruolo dello smartphone, la crescita del B2B, l'AI di supporto al cliente e i contenuti video per i brand. Il futuro dell'eCommerce è già ora
L’andamento dell’eCommerce in Italia prosegue a doppia cifra registrando un +15% e si prevede che il valore degli acquisti online possa arrivare a toccare i 27 miliardi di euro quest’anno. Un dato molto positivo che conferma la crescita del trend e preannuncia un futuro sempre più roseo per il commercio elettronico.
Dopo i chatbot, Instagram Shopping e le consegne nel weekend, su quali aspetti e fenomeni saranno puntati i riflettori nel prossimo futuro?
L’eCommerce come supporto al retail
Secondo il report Digital Market Outlook di Statista, nel 2017 le vendite retail eCommerce in tutto il mondo hanno raggiunto i 2.3 trilioni di dollari (11,9% delle vendite totali al dettaglio) e sono destinate a crescere fino ai 4.88 trilioni di dollari previsti per il 2021 (ossia il 17,5% delle vendite totali al dettaglio).
L’eCommerce registra dunque una crescita costante: la facilità di acquistare prodotti con pochi clic comodamente da casa evitando code, attese e parcheggi rappresenta ormai un’abitudine di consumo e non più un semplice fenomeno online.
Secondo l’analisi, circa il 70% degli statunitensi (230 milioni) effettuerà un acquisto online nel 2018, contribuendo con $ 474 miliardi alle vendite retail totali. Anche se le vendite eCommerce rappresentano una quota considerevole del denaro speso nel commercio al dettaglio, continuano ad essere una fetta relativamente piccola del retail, che si riconferma player dominante raggiungendo $ 5 trilioni nel 2017.
È importante specificare però che le “vendite al dettaglio totali” includono anche il denaro ricavato dalla vendite di rifornimenti, generi alimentari e altre categorie che non sono direttamente interessate dall’eCommerce. Senza di loro, la quota eCommerce sarebbe più vicina al 20%, secondo la società di ricerche di mercato comScore, ma si tratta di un valore ancora molto basso.
Forrester prevede che le vendite veicolate dal digitale rappresenteranno il 38% delle vendite totali retail nell’UE entro il 2021 e che il 55% delle vendite al dettaglio europee totali (1 trilione di euro) coinvolgeranno i touchpoint digitali entro il 2021. Un ruolo significativo sarà ricoperto dai dispositivi mobili.
Lo smartphone protagonista della navigazione
Il Global Mobile Report di comScore mostra come la crescita dell’eCommerce da mobile oscuri l’impatto della navigazione da altri device, triplicando l’incremento rispetto allo shopping online da desktop.
Lo smartphone è ormai protagonista della navigazione in tutto il mondo. Oltre la metà dei minuti complessivi trascorsi online nei 13 Paesi presi in analisi avviene infatti mediante dispositivi mobili, con quote che superano il 75% in Messico, India e Indonesia. Il dato italiano ammonta al 62%, in linea con i numeri di USA e Regno Unito.
Il popolo di Internet in Italia è dunque fortemente legato ai device mobili. Gli utenti che navigano soltanto da smartphone o tablet rappresentano infatti il 26% della popolazione italiana, un valore molto più alto rispetto a Paesi quali la Germania (4%), il Regno Unito (8%) e gli Stati Uniti (12%), mercati in cui la maggioranza degli users accede da molteplici dispositivi.
Il territorio italiano risulta inoltre il mercato in assoluto più focalizzato sull’utilizzo delle app: l’87% del tempo trascorso sui device mobili è infatti speso all’interno di un’applicazione. In termini di portata però, in Italia soltanto 11 app possono vantare un solido livello di audience del 20% di penetrazione.
“Il nostro report dimostra di aver identificato nelle piattaforme mobili le aree in cui il consumo digitale tende a concentrarsi – ha dichiarato Will Hodgman, Executive Vice President of International Sales presso comScore – e ciò consente a media e inserzionisti di individuare nuove potenziali opportunità in termini di pubblico e contenuti, nonostante l’adozione del mobile a livello globale avvenga ancora in maniera disomogenea”.
Il numero di utenti che navigherà da smartphone toccherà i cinque miliardi entro il 2019, consentendo così all’eCommerce di continuare ad espandere le possibilità offerte dal mobile shopping.
La crescita esplosiva del B2B
La vendita al dettaglio B2B negli Stati Uniti ha superato gli 8 trilioni di dollari nel 2014. Il mercato B2B online è in crescita grazie al rapido aumento del numero di acquirenti e delle innovazioni offerte dal digitale.
Il ciclo d’acquisto B2B classico è spesso lungo e complesso: i mercati sono poco regolamentati, presentano una maggiore complessità fiscale, listini prezzo variabili da cliente a cliente, considerevoli volumi di scambio. Vi è dunque un’alta attenzione all’impatto fiscale e all’individuazione di soluzioni logistiche flessibili, si tratta insomma di acquisti attentamente valutati.
Gli acquirenti business online si aspettano oggi la stessa rapidità e flessibilità del B2C per i loro ordini. La facilità e la convenienza dell’eCommerce stanno aiutando le piccole imprese a ridurre i costi e ad ordinare ciò di cui hanno bisogno affinché sia poi spedito direttamente ai loro magazzini.
Il ruolo dei venditori nel B2B ha dunque subito una trasformazione, rendendoli veri e propri consulenti in grado di offrire a lead e prospect raccomandazioni su misura in base alle loro esigenze, attraverso una profonda conoscenza del prodotto.
L’intelligenza artificiale al servizio del cliente
In campo eCommerce, l’intelligenza artificiale si concentrerà su shopping experience personalizzate. I marchi punteranno al coinvolgimento del cliente tenendo conto di tutti gli aspetti delle sue attività online, anche sulle piattaforme social.[..]
Con l’andar del tempo, i clienti vedranno annunci personalizzati pertinenti alle loro abitudini di acquisto e saranno più propensi ad acquistare un prodotto. L’idea è che l’AI determinerà gli interessi degli utenti in base a preferenze, cronologia di acquisti e resi, attività sui social.
L’obiettivo è la perfetta integrazione tra l’esperienza online e offline in un’ottica omnicanale.
Un esempio è rappresentato dallo “Store of the Future” di Farfetch, che il colosso del fashion definisce come “sistema operativo” fisico pensato per il retail. Riconosce il cliente in entrata, presenta un espositore di abbigliamento con sistema RFID che rileva gli interessi dell’utente in base alla navigazione, aggiunge gli articoli alla sua wish list, offre uno specchio digitale che permette di richiamare (in base alla lista dei desideri) i prodotti di interesse in differenti taglie, colori, metodi di pagamento.
Il video, strumento principe per i brand
Con l’evoluzione del marketing digitale, il video si riconferma sempre più strumento principe per i brand.
Qualora ci fosse ancora qualche dubbio, ecco alcune statistiche sull’engagement in presenza di contenuti video:
Il 51% dei marketer di tutto il mondo nomina il video come il tipo di content con il miglior ROI.
Il 59% dei dirigenti concorda sul fatto che in caso di testo e video disponibili sullo stesso argomento, è più probabile che venga scelto il video.
I professionisti che utilizzano i video incrementano le entrate del 49% più velocemente rispetto ai contenuti che ne sono privi.
I video social generano il 1200% di condivisioni in più rispetto a testo e immagini combinati.
I video aumentano del 157% il traffico organico dalle SERP, su una landing page può aumentare le conversioni dell’80% o più.
L’85% del pubblico statunitense guarda video online, ma è l’Arabia Saudita il Paese con il più alto accesso giornaliero ai video online con il 98%.
Il 45% delle persone guarda più di un’ora di video a settimana su Facebook o YouTube, oltre 500 milioni di utenti li visualizzano sul social di Menlo Park ogni giorno, l’85% dei video di Facebook viene guardato senza audio e i video nativi hanno una copertura 10 volte superiore rispetto ai link di YouTube.
Le visualizzazioni di contenuti video di brand sono aumentate del 258% su Facebook e del 99% su YouTube a partire da giugno 2017, il 64% dei consumatori effettua un acquisto dopo averne guardato uno.
Il gruppo di età 25-34 è il maggior fruitore di video online e gli utenti di sesso maschile trascorrono il 40% di tempo in più a guardarli rispetto alle donne.
I video in diretta rappresenteranno il 13% del traffico totale nel 2018 ed entro il 2019 l’accesso ai video ammonterà all’80% di tutto il traffico Internet.
La crescita dell’eCommerce si traduce dunque in un’interessante occasione di sviluppo anche per altri settori strettamente connessi, fornendo una spinta per il lancio di nuove opportunità di business.
(Di Jessica Palese, Redazione Ninjamarketing.it)