Valentino, i ricavi 2015 in crescita record (+48%)
"Per il marchio Valentino, il 2015 è stato un anno eccezionale" ha dichiarato Stefano Sassi, CEO della maison, al quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”.
“Per il marchio Valentino, il 2015 è stato un anno eccezionale: il fatturato è cresciuto del 48%, a 987 milioni di euro, l’Ebitda è addirittura quasi raddoppiato, balzando a 180,2 milioni, rispetto ai precedenti 98,5 milioni, risultando pari al 18,3% delle vendite totali, contro il 14,8% del 2014”, ha dichiarato il CEO della casa di moda, Stefano Sassi, al quotidiano economico “Il Sole 24 Ore”.
L’Ebit è passato dai 43 milioni del 2014 ai 104,4 milioni di un anno dopo. E quest’anno, nonostante i mercati turbolenti, “l’obiettivo minimo è ancora quello di crescere in doppia cifra”, ha dichiarato il capo della griffe italiana di lusso comprata nel 2012 da Mayhoola, azienda di investimenti appartenente alla famiglia reale del Qatar. All’epoca, il fatturato di Valentino era di 370 milioni di euro.
Secondo Stefano Sassi, quattro fattori spiegano questi risultati: la crescita dei negozi a perimetro comparabile, che arriva al 20% con un network retail che pesa ormai per il 55% sulle vendite totali; la rete wholesale che continua a generare risultati eccellenti; l’apertura di nuovi negozi, nell’ordine dei 20-30 nel 2015; e infine, come per tutte le griffe, l’effetto di favorevoli tassi di cambio.
L’altra chiave del successo di Valentino sono gli accessori, che hanno visto passare il loro peso dal 30% del fatturato di qualche anno fa al 55% di oggi. Il menswear, dall’apporto “minuscolo solamente tre anni fa, garantisce importanti opportunità per i prossimi anni”, e vale 100 milioni di euro nel 2015, così come la linea giovane Red Valentino.
Il gruppo, che possiede 160 negozi monomarca e realizza il 90% delle sue vendite all’estero, ha investito molto nel proprio retail, da 250 a 300 milioni di euro fra il 2013 e il 2015. Quest’anno la cadenza delle nuove aperture dovrebbe ridursi.
Valentino ha inaugurato un flagship in Bond Street a Londra e ha in previsione nel secondo semestre altre aperture, in particolare in Germania, a Honolulu negli Stati Uniti e nel quartiere Omotesando di Tokyo.