Philipp Plein Group, una start-up del lusso che va verso i 300M€
Philipp Plein esordirà nel mondo delle licenze nel 2019. Sull'importanza dell'omnichannel, lo stilista non ha dubbi: "L'online non soppianterà l'esperienza dello shopping tradizionale".
Philipp Plein esordirà nel mondo delle licenze nel 2019. Il designer tedesco ha anticipato ai microfoni l’ingresso nel mondo dei profumi durante il 23° Fashion & Luxury Summit Pambianco-Deutsche Bank. ”Abbiamo ancora molto da sviluppare. Non abbiamo ancora alcuna licenza, ma inizieremo l’anno prossimo lanciando il nostro primo profumo attraverso il primo contratto di licenza”, ha spiegato Plein. “I brand nel nostro portfolio (Philipp Plein, Billionaire, Plein Sport, ndr) hanno enormi potenzialità di crescita, soprattutto nel segmento retail. Ci sono mercati ancora inesplorati, stiamo seguendo una strategia globale”. "Siamo un'azienda giovane e ci sentiamo come una start-up" continua Plein e afferma: "se avessi i soldi comprerei Gucci".
Ennio Fontana, General Manager del Gruppo, precisa: "Abbiamo fatto tutto da soli, indipendenti, senza aiuti, duro lavoro, idee, diversità, età media 28 anni. Philipp è tedesco ma anche un po' napoletano".
Sull’importanza dell’omnichannel, lo stilista tedesco non ha dubbi: “L’online non soppianterà l’esperienza dello shopping tradizionale, è necessario che vadano di pari passo. Si può avere successo online solo se si ha una forte presenza offline, hanno entrambi bisogno l’uno dell’altro”.
Un brand del lusso in crescita esponenziale ed estremamente ambizioso, che agisce come una start-up con una visione strategica di così ampio respiro, richiede grande flessibilità operativa e massima velocità di esecuzione, che possono essere garantiti solo attraverso l'implementazione di una piattaforma digitale omnichannel abilitante.
Il designer ha inoltre riflettuto sulla propria crescita aziendale: “Philipp Plein non è solo un nome, ma è un brand lifestyle. Quando abbiamo analizzato il mondo della moda abbiamo scoperto molti marchi storici con decenni di esperienza, ma ci sono pochi marchi emergenti perché il mercato è davvero competitivo e non è rimasto molto spazio per i brand esordienti. Abbiamo iniziato come marchio di nicchia e ora possiamo dire di essere diventati un brand”.
(di Marco Caruccio, Redazione PambiancoNews)