Le scarpe del Brenta sfondano i 2 miliardi
L'industria calzaturiera italiana della Riviera del Brenta, area in cui ha sede Venistar ha fondato la propria sede principale, mostra segni incoraggianti in termini di fatturato e occupazione.
“Un mestiere antico è diventato un'industria moderna, dove il know-how ha ancora l'artigiana valenza del 'saper fare'”
Segnali incoraggianti per l’industria calzaturiera italiana arrivano dalla Riviera del Brenta, distretto veneto della scarpa di lusso. I dati relativi al 2016, tutti con segno positivo, sono emersi durante l’assemblea annuale di Acrib, l’associazione confindustriale che riunisce i produttori della Riviera del Brenta, a cavallo tra le province di Padova e Venezia. Lo scorso anno, il fatturato della zona ha superato per la prima volta i 2 miliardi di euro (+6,2%) e le aziende sono aumentate di 12 unità (fino ad arrivare a 532), mentre gli addetti sono passati da 10.032 a 10.389.
In Riviera del Brenta nascono le calzature che ovunque nel mondo si riconoscono per la fattura, l'eleganza e lo stile. In una parola: per l'anima. Qui, dal 1898 un mestiere antico è diventato un'industria moderna, dove il know how ha ancora l'artigiana valenza del “saper fare”, del saper coniugare passione ed esperienza, gusto e fantasia con la tecnologia, l'efficienza, e i risultati. Questa è la Riviera del Brenta, area urbana tra Padova e Venezia in cui Venistar ha fondato la propria sede principale e che, grazie alle profonde competenze tecnologiche specialistiche acquisite in ambito Fashion & Luxury, accompagna alcuni dei più importanti Brand di calzature di lusso, casual e sportswear nel loro percorso di trasformazione digitale e di innovazione tecnologica.
Ogni giorno la creatività e l'intuizione dei designers si affida alle maestranze esperte perché traducano in realtà idee, visioni e progetti, nelle oltre 500 piccole e medie imprese che coprono l'intera filiera produttiva (dai calzaturifici ai produttori di componenti, materiali ed accessori per le calzature, fino agli studi professionistici di shoedesigners).
Uno stile che firma le griffes più famose. Una qualità fatta di passione e tradizione che si riconoscono nei particolari. Un marchio che vive di passione e tradizione. La riviera del Brenta è il referente privilegiato di molte maisons di moda internazionali, con i più alti parametri di qualità, abituate a pretendere la massima affidabilità ai loro business partner. La quasi totalità delle calzature “griffate” (brand-names) presenti sui mercati mondiali sono prodotte - ma in gran parte co-ideate e progettate, ed in parte commercializzate - da calzaturifici della Riviera del Brenta. Un rapporto di lavoro costruito su misura che, dagli anni Sessanta ad oggi, ha permesso allo stile italiano di camminare sulle passerelle di tutto il mondo. Tanto da arrivare a farne un museo.
Oltre 17 mila modelli catalogati che ripercorrono la storia della calzatura made in Italy dagli anni Quaranta a oggi. E’ uno scrigno prezioso per ogni sguardo al femminile e per ciascuna mente creativa, il Museo della Calzatura in Riviera del Brenta. La sede è la seicentesca Villa Foscarini Rossi di Stra (Ve), oggi di proprietà di Lvmh Italia che nel 2003 ha rilevato Rossimoda e ne ha fatto la sua casa di produzione per alcuni marchi del Gruppo. Lvmh ha così rilevato anche la missione culturale intrapresa dal fondatore del Museo, Luigino Rossi e portata avanti dalla figlia Cristina.
Il museo è un itinerario di cultura per capire come, nel tempo, i diversi popoli hanno saputo coprire, difendere o valorizzare i nostri piedi. Con alcuni pezzi d’epoca come le primissime zeppe intarsiate di madreperla, da legare con fiocchi, lavorate in Oriente, nel guardaroba di una settecentesca nobile veneziana. Ma non è solo questo il Museo della calzatura, uno dei tre luoghi di raccolta della nostra più profonda cultura che è anche economia del fashion, assieme al polo di Vigevano e al fiorentino Museo di Salvatore Ferragamo, maestro indiscusso, artista e creatore anche e soprattutto di scarpe.
Una tradizione lavorativa unica che si rinnova ogni anno, crescendo in esperienza e capacità tecnologica. Un patrimonio culturale inestimabile legato all'evoluzione del costume e dell'arte.