F&L: investimenti tecnologici raddoppiati entro il 2030
I progressi della tecnologia della moda stanno accelerando lungo l’intera catena del valore per eccellere negli ecosistemi digitali di oggi e di domani.
Siamo alle porte del più grande progresso tecnologico degli ultimi 100 anni che coinvolgerà l’industria moda? A quanto pare sì. Sulla scia del boom del canale e-commerce, della nascita di nuove realtà virtuali come il Metaverso e gli Nft e della necessità di trovare alternative sostenibili a materiali e processi di produzione, nel 2021 le aziende fashion hanno investito in media tra l’1,6 e l’1,8% delle loro entrate in tecnologia. Questa cifra è destinata a raddoppiare entro il 2030, quando interesserà tra il 3 e il 3,5% del fatturato, stando a quanto emerge dal rapporto di BoF e McKinsey & Company ‘The State of Fashion: Technology’.
Infatti, dopo una crescita tecnologica costante e decennale incentrata sulla digitalizzazione delle interazioni rivolte ai clienti, i progressi della tecnologia della moda stanno ora accelerando lungo l’intera catena del valore, dai processi interni alle esperienze dei clienti fino al prodotto e ai prezzi, con un’automazione diffusa e un’analisi più nitida basata sull’intelligenza artificiale. Perché anche la fashion industry ha bisogno di innovarsi tecnologicamente per restare competitiva in un mercato sempre più selvaggio.
Come sottolineano gli esperti, nel prossimo decennio assisteremo a un progresso tecnologico maggiore rispetto agli ultimi 100 anni. L’adozione digitale da parte dei consumatori di moda, che è stata cementata dalla pandemia, è destinata a durare. Basti pensare che, in media, le persone hanno trascorso quasi 4 ore al giorno su internet sui loro dispositivi mobili nel 2021. Dei clienti che sono passati dai canali di acquisto offline a quelli online nel 2021, il 48% ha dichiarato di averlo fatto a causa della pandemia, il 27% ha citato la convenienza, l’11% ha citato la disponibilità del prodotto e un ulteriore 11% ha citato le promozioni. Inoltre entro il 2030, si prevede che più dell’80% della popolazione mondiale avrà accesso alle reti 5G, consentendo una connettività e un trasferimento dati più rapidi tra i dispositivi.
Il report sottolinea come le società che si sono appoggiate alla tecnologia per resistere alla pandemia e ad altre sfide recenti hanno appreso lezioni preziose per eccellere negli ecosistemi digitali di oggi e di domani. Coloro che hanno incorporato tecnologie di intelligenza artificiale nelle loro attività per aumentare l’efficienza operativa e migliorare il coinvolgimento dei clienti potrebbero realizzare un aumento cumulativo del 118% del flusso di cassa entro il 2030. Per le aziende che hanno appena iniziato questo viaggio, l’implementazione di iniziative guidate dall’intelligenza artificiale da qui al 2030 potrebbe generare un 13% di aumento del flusso di cassa. Mentre chi non implementerà questi processi prima del 2030 dovrebbe aspettarsi un relativo calo del 23%.
Ma non si tratta solamente di una questione economica, infatti, i player del settore fashion devono appoggiarsi alla tecnologia non solo per far crescere le loro attività e ottimizzare la redditività e il flusso di cassa, ma anche per affrontare le sfide più urgenti del settore, dal raggiungimento di ambiziosi obiettivi di sostenibilità alla riduzione del rischio delle loro catene di approvvigionamento. Pertanto, mentre una parte significativa degli investimenti in tecnologia del settore fino ad ora è stata destinata all’e-commerce, ora si sta concentrando anche la digitalizzazione dei processi interni. Le prime tre aree in cui i dirigenti della moda prevedono di effettuare investimenti digitali da qui al 2025 sono la personalizzazione, le tecnologie dei negozi e la gestione della catena del valore end-to-end.
I marchi di tutti i segmenti stanno aumentando gli investimenti nell’intelligenza artificiale e nell’apprendimento automatico per processi come la pianificazione della domanda e il prezzo. Inditex si è impegnata a investire 2,7 miliardi di euro in funzionalità online e soluzioni tech nell’ambito del suo piano 2020-2022, mentre Nike sta accelerando la sua trasformazione investendo nelle realtà virtuali e in capacità digitali come la previsione della domanda, la raccolta di informazioni dettagliate e la gestione dell’inventario. Levi’s si è affidata all’intelligenza artificiale per la determinazione dei prezzi, scelta che ha portato l’azienda a battere le stime di Wall Street. Contemporaneamente, il colosso del lusso Lvmh ha stretto una partnership con Google Cloud per utilizzare l’intelligenza artificiale basata sul cloud e le tecnologie di apprendimento automatico per migliorare la previsione della domanda, l’ottimizzazione dell’inventario e i servizi personalizzati.
Mosse come queste stanno creando un nuovo paradigma per la moda, in cui la scienza dei big data, l’analisi avanzata e i flussi di lavoro digitali stanno alimenrando i processi creativi tradizionali. Questa transizione dovrà essere supportata da nuove capacità di talento, poiché i marchi cercheranno di assumere più data scientist, ingegneri e analisti, perseguendo anche partnership e acquisizioni.
(a cura della Redazione, PambiancoNews.com)