La comunicazione? Dati, creatività e tecnologia
Conversazione con Paolo D’Ammassa, AD di Connexia, una delle più innovative agenzie di comunicazione e marketing in Italia.
Retex Paolo, parlando di comunicazione, cominciamo con il “c’era una volta”, in quel lontano 1997.
PD Connexia è nata come web agency. Ci occupavamo del design dei siti, della creazione dei contenuti e della gestione della parte tecnica. Poi, ci siamo progressivamente allargati ai servizi, assumendo incarichi da ufficio stampa e guardando alla pubblicità. Mi aiutavano, in questo senso, le mie precedenti esperienze professionali nell’editoria. Quindi, negli anni della cosiddetta new economy, a cavallo dei millenni, eravamo già orientati a un’offerta diversificata.
Retex Un’illusione mica da ridere, la new economy.
PD Il crollo dei mercati non fu roba da poco, ma lo abbiamo superato bene. Del resto, l’avvento di internet è stato un fatto epocale, che ha cambiato gli scenari e ha posto le premesse della “definitiva provvisorietà” di oggi. A quel tempo, il nostro settore era molto diverso, premiava la verticalità dell’offerta. I brand ripartivano la spesa in comunicazione tra chi faceva creatività, pubbliche relazioni, media center, eventi, digital e ogni altra possibile declinazione.
Comunicazione e cambiamento
Retex E poi?
PD Poi, la gestione di molti, troppi fornitori diversi fu recepita come uno spreco di tempo eccessivo e, soprattutto, antieconomica. Da allora, il mondo della comunicazione è mutato profondamente e, negli ultimi quindici anni, a ritmi sempre più veloci. Era indispensabile stare un passo avanti al cambiamento, non subirlo, e ci siamo riusciti: Connexia è un’agenzia full service, che si distingue per la propensione, costante, all’innovazione.
Retex Concetto chiave del nostro modo d’essere, mi dice già molto sulle ragioni della partnership.
PD È così. Pensa che, cinque anni fa, siamo stati la prima agenzia di comunicazione italiana a dotarsi di un Chief Innovation Officer, una figura professionale ancora oggi non molto diffusa. Ma, per noi, importante.
Retex Chi sono i destinatari del vostro lavoro?
PD Ci rivolgiamo a un target eterogeneo. Abbiamo a portafoglio medie imprese che ci affidano l’intero budget di comunicazione, fino a qualche anno fa frammentato in più soggetti, e grandi clienti che preferiscono assegnare commesse diverse ad agenzie diverse, a seconda del tipo di domanda.
Retex Due numeri per la carta d’identità?
PD Lavorano in Connexia 145 persone, che producono ricavi per 23 milioni.
(nella foto: Paolo D'Ammassa, Amministratore Delegato di Connexia)
Strategie
Retex E arriviamo a noi. Considerata la storia di Connexia, non posso pensare che questa sia stata la prima e sola opportunità di partnership. Perché, questa volta, siete andati in fondo?
PD Nel tempo, non ha bussato alla porta solo Retex, infatti. Ma, oltre al feeling e alla condivisione di valori essenziali, questa operazione si è presentata subito come la giusta collocazione per fare ancora più valore, e la più coerente a una visione strategica comune.
Retex Complessa, e a noi chiarissima, ma non sempre facile da spiegare.
PD Provo a semplificare la complessità. Prendiamo una qualsiasi realtà di successo nell’eCommerce: è fatta di consulenza di business, gestione degli inventari e dei processi operativi, supply chain, e tutto ciò che, poi, concorre alla relazione con il consumatore e alla sua user experience. Qui la comunicazione, nel senso più largo del termine, è padrona: pubblicità, promozioni, media, social planning. E questo ti spiega cosa sta succedendo.
Retex Ibridazioni, limiti, convergenze, conversioni e tutto quanto ci sta intorno, immagino. Trasformazione, insomma.
PD Sì. È nei fatti la convergenza, fortissima, tra consulenza, comunicazione e tecnologia. Le società di consulenza hanno iniziato, da tempo, ad acquisire agenzie di comunicazione: c’è chi faceva il revisore dei conti e, oggi, fa il system integrator. Al contempo, le sei multinazionali leader del nostro settore hanno fatto la stessa cosa. La tecnologia è diventata essenziale, e a quella si appoggiano modelli di business che superano le demarcazioni abituali di competenza e comportamento. Con le rivoluzioni organizzative che ne conseguono, naturalmente.
Disruption
Retex Ci spendiamo il termine disruption?
PD A buon diritto. Per chi fa comunicazione, oggi, ci sono linee di servizio che non hanno più ragione d’essere. Le agenzie creative ne sono l’esempio più efficace. La centralità dello spot televisivo era tale che, a volte, ci fu chiesto di prenderlo a modello per la costruzione del sito. La produzione di video di qualità poteva costare tre o quattrocentomila euro. Ora, per la platea digitale la televisione non è più riferimento primario, i prezzi sono crollati e anche i migliori direttori creativi sono, ormai, fuori del giro.
Retex E, allora, cosa s’intende con “creatività”, adesso?
PD Chi fa il nostro lavoro, ha un concetto ben diverso della creatività, rispetto a prima. Non può essere innata e fine a sé stessa, ma è anche più efficace di un tempo, perché ha una solida premessa nei dati: mercato, pubblico di riferimento, concorrenti e qualsiasi altro elemento complementare. Sulla base di informazioni certe e unità di misura attendibili, possiamo arrivare a logiche di posizionamento del brand anche diverse dalle convinzioni di chi ce lo chiede, per poi decidere del mezzo tecnologico più adatto a rappresentarlo, in contesti frammentati e senza logiche predefinite.
Benefit
Retex Prima ti sei riferito alla condivisione di valori essenziali come uno dei fattori di decisione della partnership con noi. Dimmi qualcosa di più.
PD L’aspetto valoriale di un’azienda è sempre più importante e, peraltro, è diventato elemento importante di distinzione sul mercato. In alcune aree quali, ad esempio, il Nord Europa, non partecipare le responsabilità sociali può significare la rimozione del brand da target importanti di consumatori. Connexia è una società benefit, e ci teniamo a evidenziarlo.
Retex Questo è importante. Qualche fatto significativo?
PD Ce ne sono diversi. Il primo, e il più semplice, è nelle occasioni di vicinanza di Connexia al mondo no profit, con le nostre attività pro bono. Guardando al nostro interno, poi, le iniziative di continuo miglioramento della work-life balance: non sono un aspetto secondario dell’impegno benefit e, al contrario, a quello vengono dedicati il tempo e gli investimenti del caso. La nostra attenzione al rispetto dei principi di diversità e inclusione è costante, come quella data al livello di sostenibilità dei processi di lavoro. E, inoltre, ci siamo mossi coerentemente anche nella pandemia.
Retex Già, c’è anche un primato da considerare.
PD Abbiamo risposto all’appello del Ministero per l’innovazione tecnologica che, durante il lockdown, ha sollecitato il maggior supporto tecnologico possibile all’economia nazionale. Ci siamo attivati con CISCO, mettendo a disposizione delle imprese la piattaforma Webex per l’attivazione di pratiche di lavoro digitali. Alla fine, il nostro impegno è stato riconosciuto ufficialmente, e ho trovato il nome di Connexia in mezzo a quello dei grandi produttori. È stato un momento importante.
(a cura di Michele Caprini, Gruppo Retex)