Kiton chiude il 2015 a +6%
Il marchio sartoriale campano chiude il 2015 a 150 milioni di Euro di fatturato e si prenota per l'opening di uno store a Tokyo.
Kiton ha chiuso il 2015 con un fatturato in crescita del 6% a 150 milioni di euro, confermando lo stesso trend di crescita per i primi 5 mesi del 2016, con una quota export dell’85 per cento. A riportare la notizia, in un’intervista ad Antonio De Matteis, Amministratore Delegato dell’azienda, è Il Sole 24 Ore.
«La maggior parte dei nostri clienti ha tra i 35 e i 55 anni e i più giovani sono molto più informati ed esigenti di quanto non fossi io e tutti gli estimatori della sartoria maschile alla loro età: sanno di tessuti, pelli e lavorazioni, valutano ogni dettaglio, sono attenti al fit moderno e allo stesso tempo adorano i codici classici, come l’abito tre pezzi. Però vogliono essere sorpresi e, cosa più importante, sentirsi unici».
Parlando con Antonio De Matteis, amministratore delegato di Kiton, si capisce quanto sia diventato più difficile conquistare e fidelizzare i clienti. Difficile ma stimolante: «Ascoltare e interpretare le esigenze dei vari mercati o fasce di età restando fedeli a noi stessi ci sta premiando – aggiunge De Matteis –. Nel 2015 siamo cresciuti del 6% a 150 milioni di euro e nei primi cinque mesi del 2016 registriamo lo stesso trend. L’export è all’85% e si è ripresa l’intera Europa e persino l’Italia. Quanto alla Russia, stiamo vedendo un forte aumento delle vendite locali, tanto che abbiamo appena aperto il terzo negozio di Mosca: i russi viaggiano meno ma continuano a comprare Kiton a casa loro, perché cercano la qualità, l’unicità, il vero made in Italy».
A Milano moda uomo Kiton presenta oggi una collezione dove il classico incontra il colore e con alcune sorprese: «Accanto a blazer, abiti e maglieria stanno andando benissimo i jeans (prezzi da 700 euro), le cravatte, i foulard e le sneaker: siamo gli unici al mondo, credo, a farle a mano e uno dei modelli più richiesti è quello in coccodrillo dipinto a mano, dove è il cliente a scegliere il colore», racconta De Matteis ricordando che i tessuti non prodotti internamente (Kiton ha acquisito qualche anno il lanificio Carlo Barbera) sono fatti in esclusiva, tela giapponese kurabo per i jeans compresa.
L’età media dei dipendenti della sede di Arzano (Napoli) dal 2000 è scesa da 55 a 36 anni, anche grazie alla scuola interna di sartoria, nata nel 2000. Un progetto fortemente voluto da Ciro Paone, fondatore di Kiton e zio di De Matteis, che oggi sarà a Milano per la presentazione della nuova collezione. L’ad lo definisce «la fonte di ispirazione di tutta la famiglia e di ogni dipendente». Se Napoli resterà sempre il cuore produttivo dell’azienda, proseguono gli investimenti commerciali su Milano: «Entro il 2017 completeremo la ristrutturazione del piano terra della sede di via Pontaccio, 1.500 metri che ospiteranno 2 boutique, uomo e donna, un bar e un ristorante».