Il Gufo fa centro su sostenibilità e tracciabilità
Il Gufo plana su Firenze. In occasione di Pitti Bimbo, il luxury brand italiano ha svelato le proposte A/I 2020-21 all’interno del Refettorio di Santa Maria Novella allestendo uno speciale fashion show.
Il Gufo plana su Firenze. In concomitanza con la 90esima edizione di Pitti Bimbo (16-18 gennaio), il luxury brand italiano ha svelato le proposte A/I 2020-21 all’interno del Refettorio di Santa Maria Novella allestendo uno speciale fashion show. La griffe continua a credere fermamente nell’importanza di una moda sostenibile basata sulla tracciabilità delle materie prime, come ha confermato a Pambianconews l’ADAlessandra Chiavelli: “L’alta qualità delle materie prime e delle lavorazioni rendono i nostri capi durevoli e tramandabili di generazione in generazione. Il principio di base è ‘comprare meno per comprare meglio’, acquistare qualità che possa ridurre di conseguenza i capi immessi nel mercato e poi dismessi. Inoltre la tracciabilità dei materiali utilizzati, come la nostra lana merino, garantisce una totale trasparenza della catena di custodia”.
L’importanza di una filiera green passa soprattutto dalla scelta di partner che condividano i propri valori: “Sempre più spesso – ha continuato la manager – riusciamo a lavorare con aziende virtuose che si adoperano da anni per una sostenibilità reale anche dal punto di vista produttivo. Questo implica il più delle volte un aumento dei costi ma fortunatamente la crescente consapevolezza dei consumatori odierni si traduce nella disponibilità a riconoscere un valore più alto in nome della trasparenza del prodotto e della salute dell’ambiente”.
Il 2019 de Il Gufo si è chiuso con un fatturato aggregato in linea con il 2018 a quota 31 milioni di euro. L’export incide ad oggi per oltre il 60% sul fatturato aziendale, la Russia rimane il mercato più ricettivo con una riconoscibilità di marchio in crescita costante. Seguono il Medio Oriente, forte di due boutique monomarca gestite da partner di fiducia a Dubai e Kuwait City, e il Regno Unito; risultati positivi sono frutto della strategica presenza su Londra in boutique monomarca, corner presso il department store Harrods ed e-tailer specializzati come Childrensalon. “La strategia di consolidamento e crescita all’interno dei mercati principali, Italia, Russia e Asia, è fortemente condizionata dall’evoluzione del posizionamento del brand all’interno del segmento slow fashion di alta gamma. Ciò, attraverso collezioni sempre più ricche di qualità, contenuti ed expertise, è possibile sia grazie ad una selezione delle boutique multimarca di maggior pregio in Italia sia attraverso un deciso rafforzamento delle partnership con i franchisee all’estero, come in Russia, dove sono in fase di apertura due nuovi corner a Mosca”, ha specificato l’AD.
L’Italia rimane comunque il primo mercato per Il Gufo grazie soprattutto ad una presenza selezionata nelle boutiques multimarca più riconosciute e più che mai contenitori in primis di moda adulto. “Le nostre boutiques stanno performando in maniera molto positiva. Chiudono l’anno in crescita sia il network italiano che le controllate estere, in particolare, e nonostante le note questioni di politica economica internazionale, Londra e Parigi. Anche New York, recentemente rilocata all’interno di un nuovo e più ampio spazio sempre in Madison Avenue prosegue con l’atteso sviluppo”, ha dichiarato la manager.
L’e-commerce istituzionale registra una crescita progressiva di stagione in stagione, +10% rispetto al 2018. Ad oggi l’Italia gioca ancora un ruolo fondamentale, ed è seguita da Germania e Stati Uniti.
(a cura della Redazione, Pambianconews.com)